
La pista ciclabile è visibile alla pag. 777
Un libro che finalmente risponde alle domande che tutti, prima o poi, nel corso della vita ci facciamo: perché ci sono così tanti imbecilli in circolazione? perché il capo è sempre un imbecille? perché quando siamo in compagnia dei nostri simili ci comportiamo da imbecilli?
Pino Aprile affronta con metodo la questione e scopre che necessità evolutive stanno conducendo l’essere umano verso l’imbecillità: “l’intelligenza ha esaurito il proprio ruolo: non è più necessaria, e viene dismessa come, in passato, altre caratteristiche caduche (peli su tutto il corpo, coda, denti del giudizio…). Lo dimostrano la storia della nostra specie, e i nostri comportamenti culturali, sociali”.
Partendo da questa semplice osservazione, il giornalista arriva a definire cinque leggi “sulla fine dell’intelligenza”. Ed ecco alcune pillole di saggezza tratte dal suo saggio:
“In qualsiasi gerarchia, ognuno tende a essere promosso, finché non raggiunge il suo livello di incompetenza; pertanto ogni incarico è destinato a finire nelle mani di un incapace”.
"Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli stupidi ci vivono alla grande"
Pino Aprile
« La vita di un popolo non consiste nel diritto di eleggere i propri rappresentanti, ma nell'invigilarli, nel dirigerli sulla via, nel trasmettere loro la propria ispirazione. Nelle piccole repubbliche antiche, il popolo era chiamato a decidere intorno le leggi proposte. Nei grandi Stati moderni, l'associazione deve supplire all'esercizio impossibile di quel diritto. L'opinione del Paese dovrebbe legalmente, normalmente rivelarsi al governo intorno a ogni cosa che tocca i più. » Aurelio Saffi |
« Spesso abbiamo stampato la parola Democrazia. Eppure non mi stancherò di ripetere che è una parola il cui senso reale è ancora dormiente, non è ancora stato risvegliato, nonostante la risonanza delle molte furiose tempeste da cui sono provenute le sue sillabe, da penne o lingue. È una grande parola, la cui storia, suppongo, non è ancora stata scritta, perché quella storia deve ancora essere messa in atto. » | |
(Walt Whitman Prospettive democratiche) |
Il termine democrazia deriva dal greco (démos): popolo e (cràtos): potere, etimologicamente significa governo del popolo.
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Detto popolare: Quadràa la Tur, quadràa in i ur e quadràa in lùr
traduzione: quadrata è la Torre, quadrato l'orologio posto sulla Torre e testa quadra pure Loro (i nervianesi).
corrispondenza inviata a info@sensocivico.org
...invio le foto della parziale segnaletica stradale fatta in via Montenevoso. (la segnaletica arriva fino all’angolo di via Cividale).
Come potrete notare dalle foto,
Sinceramente io mi ricordo che in passato esisteva una banchina sterrata di circa
Vi sarei grato se potete farmi sapere cosa devo fare per sincerarmi della faccenda dato che ogni giorno uscire di casa diventa sempre più pericoloso.
Grazie
Franceschini Girolamo Alfredo |
Assessore alla cultura, sport e associazioni |
Franceschini Girolamo Alfredo |
Assessore alla cultura, sport e associazioni |
Franceschini Girolamo Alfredo |
Assessore alla cultura, sport e associazioni |
Il piano delle regole definisce la destinazione delle aree del territorio comunale e in questo assomiglia un po' al Piano Regolatore Generale. In particolare individua le aree destinate all'agricoltura, le aree di interesse paesaggistico, storico o ambientale e le aree che non saranno soggette a trasformazione urbanistica.
Il piano delle regole definisce anche le modalità degli interventi urbanistici sia sugli edifici esistenti che di quelli di nuova realizzazione. Questo significa che viene stabilito quanto costruire, come costruire e quali sono le destinazioni non ammissibili.
Il primo atto che l'Amministrazione Comunale è tenuta a fare quando decide di iniziare la stesura del PGT è informare la cittadinanza che il processo è iniziato. I cittadini o le associazioni di cittadini sono invitati già da questa fase a formulare proposte in merito.
La differenza rispetto al Piano Regolatore Generale sta nel fatto che in quel caso i cittadini erano chiamati ad esprimersi solo dopo la prima adozione sotto forma di osservazioni al PGT già adottato.
Molto ben riassunte e comprensibili le spiegazioni sul PGT attraverso l'enciclopedia WIKIPEDIA di cui ne consigliamo la lettura delle pagine individuate Quì
Una brutta storia. Una pagina nera del comune di Nerviano che continua a preoccupare la cittadinanza residente nella frazione di Garbatola.
Il primo nucleo, di dimensioni più ridotte rispetto all’attuale, risale al 1398 ed era costituito da una chiesa dedicata allaBeata Vergine Maria. La prima chiesa di santa Maria della Colorina, probabilmente distrutta con la costruzione della nuova, appare citata per la prima volta in un codice della fine del XIV secolo (Notitia Cleri Mediolanensis de anno 1398 circa ipsius immunitatem), come "Cappelle S.Marie Collorinne territorii de Nerviano" con una piccola rendita annuale, il che fa supporre, già da allora, la dotazione di terre a suo favore ed il patronato di qualche nobile famiglia.
Nell’ottobre 1459 era sotto il patronato dei Crivelli, come risulta dall’atto cui partecipa il Conte Ugolino, lo stesso che qualche anno dopo istituì la fondazione del monastero diSanta Maria degli Olivetani. La famiglia Crivelli eresse poi, nell’agosto del 1478, il “beneficio della Colorina” con donazione di altre terre e con il diritto alla nomina dei cappellani.
La chiesa venne ancora citata nel “Liber Seminarii Mediolanensis” del 1564, un documento redatto in occasione della creazione dei seminari diocesani, ordinata dal Conciliotridentino con un decreto che imponeva una tassa su tutte le rendite beneficiarie dipendenti dalle autorità ecclesiastiche (la chiesa era citata come "Cappella de S. Maria Colourina – de d.no Bernardino Prandono – L. 5"). Venne ancora menzionata nelle visite pastorali, da San Carlo Borromeo (1570) fino all’ultima citazione per la visita del canonico Francesco Cenanel 1659, epoca dopo la quale venne dissacrata e distrutta.
In quest'epoca si diede inizio alla costruzione dell’attuale chiesa. La spesa venne sostenuta da Camillo Castelli, che all’epoca aveva preso possesso del feudo di Parabiago, acquisendo il titolo di marchese. I Castelli erano ormai subentrati ai Crivelli nel patronato della Colorina. La a lapide commemorativa con iscrizione latina posta nella chiesa stessa, riporta la data d’inizio della costruzione (1656) ed il termine (1666). La posa della prima pietra avvenne esattamente il 17 maggio 1656, per opera di Camillo Castelli, conprocession e del popolo e con la benedizione del prevosto Agostino Terzaghi. Quattro anni dopo, nel 1660, la chiesa era praticamente finita; sorgeva “poco discosta dalla chiesa vecchia” e venne chiesta “licenza” alla Curia di trasportare processionalmente la statua della Beata Vergine della chiesa vecchia alla nuova – nella giornata di domenica 29 novembre 1660. I lavori di finitura, e la costruzione della facciata, si protrassero fino al 1666 anno della definitiva ultimazione.
L'etimologia del nome "Colorina" ha avuto diverse interpretazioni: secondo alcuni deriverebbe da "colera": qui infatti pregavano gli ammalati durante le epidemie. Lo testimoniano ancora oggi le due botole poste ai piedi dell’altare che portano ad un torrente sotterraneo, ormai prosciugato, che attraversa la chiesa: gli ammalati venivano immersi per ottenere, con la preghiera, guarigione e sollievo.
La facciata, divisa da paraste, si conclude con un timpano. In alto troviamo le statue dei santi Pietro (con le chiavi del regno dei cieli) e Paolo (con la spada). Sotto due affreschi attualmente non leggibili e per i quali è previsto un restauro.
L’interno ad aula unica, è diviso in tre campate e coperto con volta a botte, con decorazioni settecenteschi. Sul fondo un’abside quadrangolare più stretta e più bassa della navata.
Vi si trova inoltre un piccolo organo fabbricato dalla rinomata famiglia di organari, dei Prestinari di Corbetta e risalente intorno al 1795. Anche l'organo necessita tuttavia di un restauro funzionale.
Sull’altare è posta in una nicchia l’effige lignea della Beata Vergine Maria Assunta in cielo. La statua, tante volte ridipinta. è di difficile datazione.
La festa della Colorina si commemora l’8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione. A questa data è preceduta la tradizionale novena di preghiera.
Una particolare tradizione, vuole la Madonna, venerata nel Santuario della Colorina, come protettrice dei fidanzati. Infatti da secoli, le giovani coppie venendo a piedi dalle località circostanti, si affidavano alla Vergine Maria affinché vegliasse sulla vocazione e sul destino della famiglia nascente. Oggi come in passato, molti giovani chiedono di celebrare le proprie nozze dinnanzi a questa effige.
I restauri e la manutenzione dell'edificio vengono effettuati per mezzo delle offerte dei devoti.
Costi sostenuti per realizzare l'opuscolo
N° 11.000 copie
a) personale dedicato € 3.360,00
b) prestazioni professionali € 12.000,00
c) predisposizione del materiale € 18.000,00
Importo totale € 33.360,00
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Questa prima immagine inaugura il blog.
Quel piccolo fogliettino giallo, avrebbe dovuto richiamare l'attenzione dei cittadini all'importante partecipazione alla 3^ commissione consiliare, dove si presentavano le linee guida sul PGT
• Sindaco Enrico Cozzi delega alla protezione civile, polizia municipale e viabilità, oltre la delega a Territorio e Ambiente